La prima volta che ho preso in mano un modello rc quando ero un bambino, è certamente stata un’emozione, ma solo con il passare del tempo mi sono reso conto della differenza abissale che c’è tra il giocattolo da 30 euro che si compra al supermercato, e le rc di livello più elevato che possono superare i 1000 euro, anche se ad un occhio non allenato possono sembrare molto simili.Può sembrare scontato, mai i geni del marketing sono bravissimi nel fare il loro lavoro, e fanno ingolosire con bellissime scatole e scocche appariscenti, ma non bisogna guardare solo l’estetica dell’auto.
Tanto per cominciare è necessario guardare sotto la scocca e vedere la meccanica dell’autina, un requisito fondamentale per un modello entry level è che sia modulare in dal motore, alla ricevente e dai braccetti delle sospensioni ai differenziali.
Un buon telaio base, che non sia un giocattolo, si può già acquistare con meno 150 euro e offre tutte le caratteristiche e possibilità di miglioramento che offre un modello dal prezzo decisamente più elevato.
Una rc è del tutto paragonabile ad un’auto in scala 1:1 e come tale ha tutte le sue parti. Nei modelli a scoppio è anche presente in cambio che invece non è utile nei modelli elettrici. Nel drift normalmente si usa il motore elettrico, dato che offre una coppia maggiore ai bassi regimi.e
Io come prima macchina ho avuto una TT01, uno splendido modello per iniziare e ci ho girato parecchio, ma mancava di tutte le regolazioni indispensabili. Il problema è stato risolto acquistando i kit di upgrade, del costo di 20 o 30 euro, che aggiungevano le regolazioni indispensabili.
Un’altra differenza che salta all’occhio è certamente il materiale. Si passa dalla plastica rinforzata con fibra di vetro dei modelli più economici, all’alluminio, fino a arrivare alla fibra di carbonio dei modelli più all’avanguardia e nei casi limite (eccessivi direi) si usa prendere minuterie in titanio, spendendo capitali in cose al limite dell’utilità.
Un modello rc di fascia entry level è gia predisposto per la sostituzione di ogni sua parte, la prima cosa che salta all’occhio è la possibilità di cambiare il motore e il regolatore elettronico che lo gestisce, e questo non si traduce solo in una maggiore velocità, ma in un controllo totale in ogni suo aspetto, per esempio dalla gestione della frenata, con una specie di abs fino alla regolazione della velocità di accelerazione in modo da non avere il modello che “sgomma” quando si apre il gas troppo velocemente.
Con il prossimo articolo scenderò un pò più nel dettaglio e spiegherò un pò meglio dei singoli componenti che compongono una RC.
Un saluto a tutti da Max