Oldsterdrifter

L'importante è divertirsi

Archivi per il mese di “Maggio, 2012”

Cronache della notte bianca di Grassobbio

 

Eccoci per un riepilogo della bella giornata passata sabato a Grassobbio.

Ci siamo trovati alle 16.00 nel parcheggio che ci era stato assegnato e subito ci siamo attivati per scaricare 3 auto piene di materiale, dato che il lavoro che ci aspettava era tutt’altro che breve. Svuotate le auto si prende visione dello schizzo della pista ,un piccolo briefing si decide di cambiare tutto a causa della colonnina della corrente non posizionata dove ci era stato detto ,e mantenere quello che si era disegnato comportava cavi elettrici posizionati in modo pericoloso per il pubblico,OK rimboccate le maniche si è cominciato ,chi tappava quelle poche fessure nella pavimentazione con l’immancabile nastro americano,

chi ha estratto dagli scatoloni gli angolari in cartone per definire la pista,chi traccia un’approssimazione di come deve essere disegnato il tracciato e chi guarda gli altri a lavorare .

Verificato come si sarebbe sviluppato il tracciatosi è cominciato . Dopo un’ora e mezza a fissare a terra i cordoli ci siamo dedicati alle strutture e all’ambientazione. È stata allestita la stazione di servizio, con tanto di pompe della benzina e                                                                                  una piccola area con i lavori in corso. Due garage, uno piccolo e uno più  grosso con l’illuminazione, che è stata installata all’ultimo minuto in loco

C’era anche una rampa di presentazione, che fa tanta scena e varia segnaletica verticale, tra cui la curva pericolosa e due semafori.

L’impianto elettrico ha portato via parecchio tempo ed è stato duro montarlo con una montagna di fili volanti che proprio non sono il massimo dell’estetica e della comodità. In compenso siamo riusciti a nasconderli abbastanza bene e non hanno dato fastidio più di tanto.Dopo 2 ore e mezzo di duro lavoro abbiamo finito ed il risultato è stato i tutto rispetto. Come addetti ai lavori abbiamo notato ogni piccolo difetto, ma probabilmente i visitatori non ci hanno nemmeno dato peso, visto che le rc erano le vere protagoniste.Finalmente dopo tanto lavoro comincia il relax ,batterie cariche ,radiocomando acceso ,rc messe a terra e via che si gira ,diciamo che all’inizio si prende confidenza con il tracciato e con il fondo un pò troppo scivoloso ,girare con la luce è spettacolare per noi che siamo abituati con la luce dei neon  lo spettacolo é stato perfetto.quando è giunto il buio ci siamo accorti che in tratto della pista restava molto buio a causa di un muretto che non permetteva il passaggio dell’illuminazione e la guida ne risentiva,per chi aveva l’ auto con  i fari   riusciva a cavarsela in modo discretamente per gli altri era un azzardo .

Per la prossima volta sarebbe il caso di costruire almeno 4 o 5 lampioncini di emergenza per ovviare a questo problema,ma tutto sommato è filato tutto liscio  si è girato per sei ora scaricando una montagna di pile .le persone che sono girate durante la manifestazione è stata parecchia e non ci aspettavamo un’affluenza cosi massiccia essendo stati posizionati in una piazza defilata dal resto ,bisogna riconoscere che l’assessore ha indovinato il luogo .

Alle 00,30 abbiamo cominciato a smantellare tutto e caricare le auto e per 01,30 si era pronti per tornarcene a casa ,un ultima chiacchierata  poi via per un meritato sonno .

Vogliamo ringraziare tutti per la partecipazione e la collaborazione per far si che questo nostro primo evento come Oldsterdrift andasse bene ,grazie a Psycho che ci ha onorato della sua presenza ,ma soprattutto un grosso ringraziamento al Comune di Grassobbio che nella persona dell’assessore  Paciolla che ci ha permesso di divertirci
Una menzione particolare per il meteo, che ha tenuto fino alla fine, e ci ha allagati solo quando avevamo terminato di smontare tutto all’una e venti di notte.

questo è tutto

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Training day 23-05-2012

Eccoci al consueto riassunto della serata di allenamento del mercoledì. Ritrovo come di consueto alle 20.15 e subito ci siamo messi a montare la pista, con qualche piccola modifica strutturale per aumentare la rigidità complessiva. I test sono andati piuttosto bene, difatti i pezzi di prova hanno retto bene.
Qualche assente ieri, tra cui Thomas e il suo papà, ma abbiamo avuto alcuni ospiti di un altro gruppo, complessivamente una bella serata, mai troppo traffico in pista, nonostante una ventina di macchine presenti, complice l’organizzazione della notte bianca di Grassobbio di sabato, che necessitava ancora di terminare il briefing.
Speriamo non piova, ci saranno anche molti ospiti da fuori città.

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Volantino della manifestazione NOTTE BIANCA

Questo è il volantino ufficiale

Notte bianca a Grassobbio

Eccoci qui

Diciamo pure che questo è il primo evento che organiziamo come gruppo Oldsterdrifter ,noi siamo drifter appartenenti a vari team che si incontrano il mercoledi per girare in compagnia e senza rivalità di sorta ,quindi non c’è e non esiste il migliore ,ma solamente persone che con più o meno esperienza si scambiano consigli e pareri ,i nuovi vengono ascoltati e se è possibile aiutati ,detto questo  oltre che a parlare ora dobbiamo anche lavorare insieme per la riuscita dell’evento .Avremo a disposizione un area di circa 50x 20 mt da allestire insieme a una nuova conoscenza ,i ragazzi del Team Truck-Car che ho conosciuto venerdi in occasione di un sopraluogo dell’area, l’intesa è stata subito buona e tra una cosa e l’altra mi sà che ci incontreremo spesso

CHI SI VUOLE UNIRE PER UNA SERATA IN COMPAGNIA SIAMO A GRASSOBBIO IN PIAZZA ALDO MORO

By Duca

Training day 09-05-2012

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Eccoci qui anche questa settimana per un breve resoconto della giornata di allenamento del mercoledì.
Appena arrivato c’è stata un po’ di “ansia” perché Duca non era presente e con lui la pista, naturalmente io non mi ero premurato di sentirlo per assicurarmi che sarebbe sarebbe stato. Poi però il Santo di turno ha tirato fuori dal bagagliaio tanti bei pezzi e abbiamo cominciato il montaggio .Tempo di finire ed ecco che ti spunta Duca, così siamo riusciti a fare bella pista completa.
Peccato che con tanto traffico e piloti non proprio esperti, é stata a demolita nel giro di pochi minuti.

Dovremo cercare una soluzione, magari con  la realizzazione di  due tracciati, uno semplice e l’altro  un pó più  tecnico.

By Maxtir

I motori,conosciamoli

I MOTORI

Motori elettrici , un tipo di propulsione molto usata dai modellisti RC, ce ne sono un sacco di tipi, ma direi che principalmente si possano dividere in due tipologie: i motori “tradizionali” e i “brushless” (sotto potete vedere due immagini di cui la prima è di un motore tradizionale mentre la seconda di un brushless).

Diciamo che i tradizionali, a loro volta si dividono ulteriormente in tre categorie:
– modificati su cuscinetti a sfere avvolti a mano;
– modificati su cuscinetti a sfere avvolti con macchine automatiche;
– stock su bronzine, con cuscinetti senza sfere.

Si distinguono ulteriormente tra di loro per la dimensione (classe), il tipo di magnete, il numero delle spire sull’armatura e da come l’armatura è fissata sulla cassa.

Il numero delle spire, “bobinaggi”, è comunque la caratteristica che influenza in modo
determinante le prestazioni del motore.

COME FUNZIONANO

Il principio di funzionamento di un motore elettrico è basato sulla sinergia di due campi magnetici che si attraggono e respingono a vicenda. Attraverso le spazzole pigiate da due relative molle sul commutatore del motore (quello che chiamiamo comunemente indotto), arriva la corrente che passa per le spire dell’armatura. In questa maniera attorno all’armatura si crea un campo magnetico con polarità opposta a quella dell’armatura; i magneti si attraggano ed il motore comincia a ruotare. Quando i due magneti sono affiancati, la polarizzazione si inverte, ed i due campi magnetici si respingono. Questa sequenza permette all’armatura che è solidale con un albero di farlo ruotare più o meno velocemente in base all’energia introdotta.

STOCK

I motori Stock, sono il primo passo nel mondo dei motori da modellismo, quale modellista “elettricaro” non ha mai avuto per le mani il fatidico “Mabuchi” motore di classe 540 che la Tamiya include ancora oggi nelle confezioni dei suoi modelli elettrici. Gli Stock hanno la cassa chiusa e quindi non è possibile poter intervenire sulle prestazioni del motorello (tranquilli, qualcosa si può comunque fare), cambiando spazzole, tornendo gli indotti e intervenendo sull’anticipo. L’unico modo per poter aumentare le prestazioni di uno stock è un rodaggio “particolare” che può aumentare in piccola parte le proprietà del motore. Generalmente, gli stock hanno bronzine al posto dei cuscinetti a sfera

MODIFICATI

I motori Modificati, cioè tutti quelli che non sono stock, hanno caratteristiche e costi notevolmente superiori, sono completamente smontabili ed hanno una “testa” sulla quale ci sono gli alloggiamenti delle spazzole, relative molle ed eventuali dissipatori.

BOBINAGGI

Quando si indica un motore, di solito, alla marca e al tipo, si affiancano due numeri, ad esempio un “Corally Competition 17×3”, un “GM EVO II 13×4”. I due numeri indicano in sequenza il numero delle spire e il numero dei filamenti che le formano (17×3=3 filamenti che si avvolgono all’armatura per 17 volte). In linea di massima ad un minor numero di spire corrisponde una maggior potenza e, di conseguenza un maggiore consumo. I motori stock hanno quasi sempre un solo filamento e un numero di spire piuttosto alto (19/23). Le combinazioni tra questi due numeri (numero di filamenti e numero di spire) devono, però, fare sempre i conti con un’altra combinazione: il numero dei denti della corona e quello dei denti del pignone.
– Più avvolgimenti (15×2 o 17×3) = minore consumo, minore potenza ed un’erogazione più fluida, guida più facile
– Meno avvolgimenti (9×2 or 8×3) = maggiore consumo, maggiore potenza ed erogazione più brusca, guida molto impegnativa
– Più fili per avvolgimento (11×4 or 12×5) = un po’ meno consumo, un’erogazione più uniforme e dolce, ottima per off-road (poco grip)
– Meno fili per avvolgimento (12×1 or 11×2) = poco più consumo, un’erogazione meno dolce, più difficile da gestire
Lo spessore (diametro) del filamento è più grande nei motori con pochi filamenti e diminuisce con l’aumentare della quantità degli stessi e
con l’aumentare delle spire che compie.

ANTICIPO

L’anticipo indica la posizione dei carboncini rispetto ai magneti del motore, viene misurato in gradi, ed è regolabile sia nei motori modificati che non, ruotando la testa del motore rispetto alla cassa. Non tutti i motori danno la possibilità di intervenire sull’anticipo in positivo o in negativo, alcuni danno solo la possibilità di variarlo in positivo. Variando l’anticipo si alterano i valori di coppia e potenza del motore.
– Aumentando l’anticipo si aumenta la velocità di esecuzione, la ripresa del mezzo e la velocità, maggior consumo delle spazzole e veloce usura dell’indotto. Il motore tende a surriscaldarsi.
– Diminuendo l’anticipo si diminuisce la velocità di esecuzione, meno ripresa e inferiore velocità, maggiore potenza a bassi regimi, usura dell’indotto più lenta e minore consumo delle spazzole.
Per potere regolare l’anticipo nella maniera ottimale, bisogna valutare attentamente l’uso che si farà del motore e sarebbe bene avere la possibilità di fare un check dello stesso per poter determinare esattamente i valori da incrementare e quelli da diminuire.
Per effettuare l’operazione di anticipo su un motore elettrico dovete:
-tenere in mano il motore con la sinistra, i poli rivolti verso destra
– con la mano destra con una pinza a becchi curvi (abbastanza fini) o qualsiasi altro attrezzo che faccia lo stesso infilare i due becchi nei due fori posti sul lato del motore dove ci sono i poli + e -, e girare in senso antiorario, cioè come se steste accelerando con la moto.
– per vedere quanto avete girato il motore rispetto alla cassa fate due tacche prima di procedere: una sulla cassa e l’altra sul lato del motore
coi fori.
procedere a piccoli passi (1-2 gradi per volta) e testare “a orecchio” l’effettivo aumento di giri del motore con una batteria (6v o 7.2)

SPAZZOLE O CARBONCINI

I carboncini o spazzole, sono una delle parti più “importanti” di un motore elettrico. Attraverso di loro avviene la magia … la loro mescola e la pressione con la quale vengono fatti aderire all’indotto determinano la prestazione del motore. L’area di contatto.
– I carboncini di mescola più dura, necessitano un’interazione con molle più potenti per aumentare l’attrito sull’indotto. Si riduce la
velocità ma si aumenta la durata.
– I carboncini di mescola morbida, danno maggiore velocità ma hanno una durata di sole 3-5 batterie.

MANUTENZIONE

Il materiale occorrente è il seguente: cacciavite a punta piccolo, gomma da cancellare morbida (o gomma specifica per carboncini), straccio pulito, olio sgrassante (o cleaner per motori).
per prima cosa si tolgono i carboncini.
Con un cacciavitino allentate le linguette di metallo (verso l’esterno) presenti sulla cassa del motore [Vedi figura a lato]. Fate questa operazione con la massima cautela; se sforzate troppo le linguette potrebbero rompersi.
Togliere il tappo.
Togliere l’indotto stando molto attenti a non perdere lo spessore.
Il motore e’ smontato! Pulite l’interno della cassa, il tappo e l’indotto con uno straccio umido di olio sgrassante o cleaner.
Soffiate dell’aria compressa sulla cassa, sul tappo e sull’indotto per eliminare i residui di polvere ed olio Con una gomma da cancellare morbida pulite il collettore (la parte superiore dell’indotto in rame).
Fate la medesima operazione di pulizia con i carboncini.
Riassemblate tutto.

MOTORI BRUSHLESS

Il motore brushless è un motore elettrico trifase privo di spazzole.
Schema di un motore brushless

È l’esatto contrario del motore tradizionale: l’avvolgimento e’ fisso, attaccato al perimetro della cassa del motore, mentre il rotore e’ costituito da un asse supportato da due cuscinetti al quale sono fissati i magneti.
Non ci sono spazzole, la commutazione è delegata al regolatore, fatto apposta per i brushless, molto più complesso di quello che si usa per i motori tradizionali. Nei motori brushless sensored, per rilevare la posizione dei magneti permanenti montati sul rotore rispetto agli avvolgimenti, vi sono dei sensori che, in ogni istante, segnalano al regolatore l’esatta posizione del rotore. I vantaggi di un brushless rispetto ad un motore tradizionale ? Con l’eliminazione delle spazzole e del collettore la manutenzione si riduce drasticamente: non è più necessario rodare i motori, basta con indotti da tornire e spazzole da cambiare ! Non essendoci più attrito tra collettore e carboncini, niente scintille e quindi meno disturbi alla radio. Al contrario succede per il regolatore, che’ lavorando a frequenze di commutazione molto alte potrebbe creare problemi con la radio, infatti è bene posizionarlo sul modello il più possibile distante dalla ricevente. Il problema di questi motori fino all’introduzione delle batterie lipo (o li-poly) era la mancanza di uniformità detta “cogging” in parole povere non avevano una buona progressione e spesso a bassi regimi compivano scatti invece di essere uniforme a causa dell‘elevato assorbimento non sostenuto dalle comuni batterie. La Novak fu una delle prime case costruttrici che, ne primi mesi del 2003, mettendo in commercio un motore brushless, con relativo regolatore, studiato espressamente per automodelli elettrici radiocomandati ha risolto egregiamente il problema del cogging ed ha creato un sistema (SSS) gestibile anche a regimi di rotazione nella fascia medio-bassa, con una curva di rendimento lineare e morbida. Anche la frenata e’ stata oggetto di uno studio particolare affinche’ potesse essere modulabile e progressiva.
Venendo ai motori che sono maggiormente utilizzati per i modelli non possiamo non dire che, cosa molta importante sulla quale basare la scelta del motore in base all’utiizzo che ne vorremo fare, è il numero di giri per volt (kv). In linea di massima, perché poi ogni motore ha le sue specifiche, possiamo dire che ad un minor numero di kv corrisponde una maggiore coppia e quindi un utilizzo al drift
mentre salendo col numero di kv si ha una maggiore propensione alla velocità e quindi ad un utilizzo touring

by Duca

 

Curva pericolosa v2.0

Ciao a tutti, stavolta scrivo questo breve articolo per presentare un vecchio progetto rivisitato, ovvero la mia interpretazione della segnaletica verticale della curva pericolosa.
Ho mantenuto la vecchia elettronica che già funzionava egregiamente, creata con dei faretti a led e i cartelli vecchi, ma ho sostituito le barriere con dei guard rail fatti a mano con del lamierino, di cui vado molto fiero.

Al momento sto sviluppando il sistema di ancoraggio dei guard rail, in modo che siano tutti fissato tra di loro a formare una curva di 90°, per una lunghezza totale di circa 2 metri, ma variando la dimensione dei guard rail si può aumentare o diminuire a piacere il raggio della curva

Il progetto è al 95%, ma il risultato per il momento mi pare decisamente buono.
Spero piaccia anche a voi, quindi ecco una foto e un video delle luci in azione.

Oldsterdrift al mercatino del hobbystica

Ebbene si anche questa esperienza è stata fatta ,la partecipazione a questo particolare evento è stata del tutto casuale ,dovevo accompagnare mia moglie a questo mercatino perchè gli avevo promesso l’utilizzo del banco smontabile che di solito utilizzo ai vari eventi rc ,essento componibile si sarebbe potuto utilizzarlo nelle varie lunghezze (da un min di 1 mt fino a 4 mt) per esporrre i suoi lavori di decorazione della porcellana e delle borsette fatte ad uncinetto  .

Durante la settimana mi propose di esporre anche le mie rc dato che mi sarei fermato tutto il giorno con Lei ,ho riflettuto sul dafarsi eeee  ZAC ,mercoledi alla fine del classico training settimanale ho sequestrato le rc di alcuni “ragazzi” (Maxtir,G-Shor,Edo,alsx65,Daniele,che ringrazio)e questa mattina alle  h7,30 avevo già montato ed esposto tutto,e dico tutto  anche le porcellane e borsette di mia moglie.

Fino alle h9,30 vuoto totale e perfortuna i vicini di bancarella sono simpatici e tra un caffè e un capuccino il tempo è passato ,anche perchè tutto il giorno senza vedere anima viva sarebbe stato depressivo,maahhhhhalla fatidiche 9,30 arriva lui

gli dico che non vendo nulla ma sono lì semplicemente per far conoscere la disciplina del rcdrift , da quel momento è stato un susseguirsi di persone che chiedevano informazioni tanto che i vari espositori in modo scherzoso mi hanno impedito di partecipare ad altri mercatini perchè avevo monopolizzato l’attenzione e loro non riuscivano a vendere .

Durante la ” pausa pranzo” ho anche avuto modo di fare qualche traverso con la mia rc  con il risultato d’aver monopolizzato l’atenzione dei pochi avventorie la rottura della cinghia posteriore (sigh!!!!!!).

Durante il pomeriggio ho avuto la visita dell’asessore alle politiche sociali e dopo una chiaccherata  di cosa facciamo e chi siamo ci ha proposto per il 16 giugno un piccolo evento rispondendo che avrei chiesto al resto del gruppo la disponibilità. Ho già parlato con Dudu che è arrivato a sorpresa e la cosa gli è sembrata fattibile,ma di questo ne parliamo mercole.

Conclusione ? ho passato una giornata ha parlare di modellismo divertendomi anche senza girare con l’rc e alla fine sono stati prelevati circa una cinquantina di biglietti da visita che ho creato per l’occasione

quindi direi che è andata più che bene

Duca

Gli ammortizzatori

Scrivo perchè ho letto e notato che si tende a sottovalutare questo pezzetto delle nostre rc, tutti tendono a aumentare le prestazioni con motori a reazione batterie degne di una centrale nucleare e via dicendo mentre spendere dei soldini per un bel paio di ammortizzatori “MAI perchè dovrei spendere soldi ? quelli che ho vanno bene sono ad aria e ho messo delle molle dure!!!!!!!” ahiahiahi “senza di loro la potenza non è nulla.
cominciamo :
ci sono sostanzialmente 2 tipi di ammo , ad aria o a olio , il primo all’interno non ha altro che aria e dato che la tenuta non è stagna non produce nessun effetto ammortizzante quindi l’unica cosa che smorza le asperità del terreno sono le molle che non trovando resistenza affondano e poi tornano in posizione molto velocemente provocando oscillazioni all’avantreno e retrotreno del mezzo con relativa perdita di aderenza e difficoltà di controllo del mezzo il secondo utilizza olio x aumentare la resistenza alla compressione e estensione della molla tramite uno stelo dove ad una estremità c’è un piattello con uno o più fori i quali servono a regolare il flusso dell’olio da un’estremità all’altra del medesimo facendo in modo che la molla ritorni in posizione + o -velocemente . le molle e l’olio hanno un fattore importante nel gioco della tenuta molle troppo morbide all’anteriore danno sovrasterzo e incontrollabilità del mezzo molle troppo morbide al posteriore il mezzo ha in generale più trazione posteriore molle troppo dure il mezzo ha meno trazione anteriore e meno sterzo molle troppo dure il mezzo ha più sterzo specialmente durante la curva e in uscita. La trazione posteriore è ridotta
Gli ollii si misurano in base alla “densità”. L’unità di misura è il WT: più basso/alto è il valore e più l’olio è fluido/viscoso. Regolano, insieme ai piattelli e alle molle, il comportamento dell’ammortizzatore. La scelta della “durezza” dell’olio si effettua, generalmente, anche in base alla temperatura dell’ambiente: più la temperatura è alta e più l’olio “perde” la viscosità (tende a fluidificare maggiormente) e viceversa in caso di temperatura più bassa.
L’olio interviene in simbiosi con le molle dando gli stessi effetti descritti sopra.
Ma passiamo al montaggio di un ammortizzatore ad olio , è uno spettacolo senza dubbio è la parte che più assomiglia ai fratelli in scala 1:1 cosi si presenta completamente smontato beh che dire !!!!!!! volete mettere a confronto con uno ad aria NUOOOOO spettacolo!!!!!!!!!!!!!
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prendiamo lo stelo e un piattello e i seger
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incastriamo un seger nella tacca + vicina all’estremita dello stelo e poi infiliamo il nostro piattello
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blocchiamolo con il secondo seger
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passiamo al montaggio del corpo
prendiamo il corpo ,gli o-ring,coperchio ferma o-ring
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inseriamo il primo o-ring (i miei hanno un anello di plastica )nella parte bassa del corpo ammo
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ora inseriamo il secondo e
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passiamo al coperchio che serve x bloccare i nostri o-ring prendiamo l’anello ,fate attenzione che genealmene da un lato l’anello ha una sporgenza la quale andrà a incastrarsi nel coperchio
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messo
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ora montiamo il coperchio al corpo
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ora andiamo ad infilare lo stelo nel corpo (porci so a cosa state pensando)
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fatto
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prendiamo il nostro quasi ammortizzatore e ci versiamo l’olio ,di solito lo faccio tenendolo inclinato e raddrizzandolo man mano che si riempie x evitare le odiate bollicine ,ma qui l’ho messo nel mio porta ammo (made in home) per porer fare la foto
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e in fatti taak eccole in genere alzo lo stelo pianpiano lascio il tutto fermo x circa una notte in modo che le microbolle vengano a galla ,utile sarebbe la camera a decompressione che creando il vuoto fa in modo che il processo di elimiazione delle bolle avvenga in pochi secondi (e qui sarebbe utile che il buon vecchio Maxtir ci facesse un tutorial su come la si fa )
ma io non avendola mi arrangio come posso
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riprendiamo acchiappiamo la membrana che serve per non far fuori uscire l’olio ,l’appoggiamo sul corpo e poi ci appoggiamo la spugnetta rossa (non tutti i tipi di ammo l’hanno)
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si prende il coperchio e il supporto superiore
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inseriamo il supporto nel coperchio
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andiamo ad avvitare il coperchio al resto del corpo, non male vero?
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avvitiamo la ghiera che servirà x comprimere la molla
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avvitiamo il supporto inferiore
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infiliamo la molla
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facendo pressione sulla molla inseriamo l’anello ferma molla
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e questo è l’ammortizzatore completo
ora non vi resta che montarlo sulla vostra rc e fare tanti test finchè non si trova il set-up giusto

by Duca
e questa volta è tutta farina del mio sacco

Drift Fun (VI) 05-05-2012

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Ieri ho trascorso una divertentissima giornata in compagnia di due amici del Milano & Dintorni Drift Team, Pedrotommy e Cesko87: il ritrovo era presso la pista coperta su moquette Happy Land presso Montecchio Maggiore. C’ero già stato una volta su questa pista a gennaio, ma complici le gomme inadatte e qualche problema di setup non mi ero trovato molto bene… stavolta con le gomme “giuste” e grazie a nuove modifiche all’assetto della mia TEH-31 il divertimento è stato completo… gran feeling da subito , numerosi twin e spendolate come dei veri jappo!

La giornata è durata dalle 10 alle 16.30, con pausa pranzo al Mac dove abbiamo parlato del più e del meno e dei vari progetti in corso.

In conclusione tutto è andato per il meglio, ed io sono rimasto molto soddisfatto della mia RC e della pista, dove finalmente ho potuto apprezzare i traversi in rettilineo!

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